TikTok spende 1,2 miliardi di euro per evitare di essere bandito dall’Europa e sicuramente non basterà

TikTok paye des milliards en Europe

Il famoso social network TikTok è ormai da tempo nel mirino dei governi. Il motivo è il timore che i dati raccolti, che passano attraverso la Cina, vengano utilizzati per spiare diversi paesi. Negli Stati Uniti, il Montana ha già bandito TikTok pena una multa di 10.000 dollari. In modo meno radicale, l’applicazione è vietata sugli smartphone dei dipendenti delle istituzioni governative: Casa Bianca, Commissione e Parlamento europeo in particolare.

Per limitare l’emorragia, TikTok ha svelato misure per rispettare la legislazione del Vecchio Continente. L’obiettivo è rassicurare le autorità dimostrando che l’azienda rispetta in particolare il GDPR. Oltre a modificare il suo funzionamento interno (possibilità di segnalare tutti i contenuti ritenuti illegali, feed che mostrano video senza personalizzazione, ecc.), comporta anche investimenti massicci in infrastrutture con sede in Europa.

TIKTOK SPENDE 1,2 MILIARDI DI EURO NEI DATA CENTER EUROPEI, INSUFFICIENTI SECONDO GLI ANALISTI
Per la modica cifra di 1,2 miliardi di euro, TikTok sta avviando la costruzione di tre data center, due in Irlanda e uno in Danimarca. L’obiettivo è che siano operative entro la fine del 2024. Una volta operativa, ciò significherà che i dati dei 150 milioni di utenti europei dell’app saranno sotto la giurisdizione dell’UE. Ci sarà anche un “centro di trasparenza” che gli enti regolatori potranno visitare per vedere come funziona il servizio.

Nonostante tutta questa buona volontà, alcuni analisti ritengono che ciò non basterà per evitare sanzioni drastiche all’azienda. Per Moritz Körner, deputato tedesco al Parlamento europeo, “questo è un passo nella giusta direzione, ma non garantisce che i dati europei […] non verranno infine trasferiti in Cina”. Perché è proprio questo il problema: la direzione di ByteDance, che possiede TikTok, ha sede in Cina. Deve quindi obbedire sia alle leggi europee che a quelle cinesi.

Moritz Körner spiega che alla fine, “finché non [esiste] un accordo […] sulla protezione dei dati tra Cina e UE, o almeno un accordo di non spionaggio tra UE e Cina”, l’approccio di TikTok non è sufficiente . Tuttavia oggi è difficile dire se il destino della domanda sia già segnato. Sicuramente dovremo aspettare almeno fino alla fine del prossimo anno perché l’Europa si pronunci in materia, se lo vorrà.

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